José Altafini: “Sono povero e costretto a lavorare!”


Chi l’avrebbe mai detto che un ex calciatore come José Altafini si fosse lamentato dei guadagni mensili? Beh, se decenni fa riusciva ad incassare fior di quattrini, oggi si ritrova con una pensione di 700 euro al mese che lo costringe a lavorare nonostante abbia oltrepassato l’età pensionistica.
Ma com’è possibile? E soprattutto cosa ne fatto dei suoi risparmi?

Egli ha voluto raccontare la sua situazione economica in un’intervista, lasciando comunque un velo di mistero in merito ai soldi percepiti in passato:

“Sì, devo lavorare ma bisogna sempre darsi da fare a questo mondo, chi si ferma è perduto. Non ho la pensione da calciatore perché non sono riuscito a farla. Ho versato solo tre anni di contributi. Quando ero andato a chiedere il riscatto mi avevano chiesto 70 milioni di lire di arretrati… Ho la pensione sociale da 700 euro al mese. Mi do da fare vendendo campi in erba sintetica: L’azienda non è mia, magari lo fosse. Io aiuto, trovo clienti, faccio, promuovo. Sono testimonial. L’erba sintetica è il futuro, altro che il fango dove giocavo io. Qualche anno fa lavoravo su Sky ma poi le cose non andarono più bene perché arrivarono dei personaggi che mi facevano la guerra per prendere il mio posto e io ho detto tanti saluti, amici. In Italia a volte viene premiata la raccomandazione e non la competenza. Mettono i giovani che urlano senza fantasia. Quando li sento abbasso il volume. Io ho inventato il manuale del calcio, il golasso”.

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